<<La disposizione dei posti nella sala rispetta naturalmente le priorità gerarchiche, ma essendo, ci si aspetterebbe, armoniosa da questo punto di vista, lo è anche dal punto di vista geometrico, il che dimostra che non esiste alcuna insanabile contraddizione tra estetica ed autorità. La prima fila di tavoli, parallela al bancone, è occupata dagli otto scritturali ausiliari a cui compete ricevere il pubblico. Dietro questa, altrettanto accentrata rispetto all’asse mediano che, partendo dalla porta, si perde giù in fondo, negli oscuri confini dell’edificio, c’è una fila di quattro tavoli. Questi appartengono ai funzionari. Dopo di loro si vedono i vice, che sono due. Infine, isolato, da solo, come doveva essere, il conservatore, a cui quotidianamente si rivolgono chiamandolo capo>>.